More carpet











More carpet
2009
carpet, metal, neon light, rubber tape
variable dimensions
Cairo, Egypt
Photo by Hamdy Reda










“Where are you?”
Pro Helvetia Cairo
2019

With : Ziad Bitar and Nayla Dabaji, Chalet 5 / Guido Reichlin & Karin Wälchli, Maia Gusberti , Pascal Hachem, Daniela Keiser, San Keller, Basim Magdy, Haytham Nawar, Hany Rashed, Nadja Solari, Ingrid Wildi / Mauricio Gajardo, Ala' Younis, Margot Zanni, Christoph Örtli & Ahmed El Sawy, Alfred Zimmerlin
Curated by Beate Engel (CH)


I am in my Cairo (eweryone have its own cairo)… Il Cairo e il suo minimalismo pop, il suo "less is more".  Fumando un narghilè le parole ritmate si alternano alle boccate di fumo tutto questo genera un mondo sospeso in una nube  and "more than this is nothing". "more is nothing" Piccoli momenti di eternità da caffè. La verticalità di un minareto mammelucco con sull'estremità quattro neon verdi made in China; O due ragazzi che vendono Tam al Muski1 in una vasca cubica di cristallo ignorando chi sia Joseph Kossuth. Un autista di autobus di linea che si porta appresso la sua pianta di mango preferita legata con tutto il vaso al sedile. Una moschea di quartiere dove per orientare la preghiera si tracciano linee bianche di paper tape sulla moquette di polistirene verde. L'architettura scompare per lasciare posto ai “rettangoli di cielo e palma” delle moschee, alla strada come rito collettivo, alla terra battuta innaffiata d'acqua per non far alzare polvere. Il tappeto è un’architettura sufficiente per delimitare uno spazio sociale, pulito e ospitale dove le persone si incontrano.

1 Tam: succo di tamarindo. Muski: strada di mercato che collega Midan Hussein a midan   Ataba.


Mawlid Sahida Zeinab, 2019, Cairo